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Sony BMG: sì al podcasting senza DRM

La multinazionale si muove per sfruttare il social broadcasting di contenuti in salsa DRM-free e darsi una stuccata dopo l'affaire rootkit

Roma - Sony BMG, una delle grandi sorelle del mercato musicale internazionale, ha bisogno di cambiar volto. Dopo essere diventata, nella vulgata comune ma anche nella pratica di non pochi dei suoi clienti, appestatrice di sistemi informatici nell'ambito dello scandalo rootkit, vuole recuperare la fiducia perduta presso i consumatori con iniziative socially-fair, come il recente accordo con l'agenzia di marketing Rock River Communications per la distribuzione autorizzata di musica attraverso podcast promozionali.

Lo segnala art tecnica: con questa intesa, la sussidiaria della multinazionale nipponica è la prima, e per ora unica, etichetta discografica ad aver ufficialmente dato in licenza, sul mercato statunitense, lo sfruttamento delle opere dei propri artisti per l'inserimento all'interno di podcast audio.

Rock River è altresì un'azienda che può vantare una certa expertise nel settore, essendo responsabile della produzione di compilation su CD per marche quali Volkswagen, Chrysler, The Gap e Verizon. In un tentativo di far evolvere le proprie iniziative di marketing, l'azienda sta ora cominciando ad usare i podcast al posto dei CD per Ford Motors e la succitata Chrysler.

E Ford e Crysler saranno le aziende che per prime corrisponderanno le royalty dovute a Sony per usare la sua musica nei podcast di Rock River per un anno, indipendentemente dal numero di copie e dal metodo di download dei suddetti (in streaming o meno). Dal punto di vista del consumatore, è una piacevole sorpresa scoprire come i mix scaricati saranno gratuiti, e disponibili per l'ascolto per sempre: nessun meccanismo di protezione DRM quindi, per prodotti fruibili liberamente e senza restrizioni.

Rock River ha comunicato l'intenzione di stringere accordi anche con altre etichette musicali, nondimeno l'intesa con Sony è per certi versi storica: proprio il già indicato affaire rootkit dimostra come l'industria sia sempre stata gelosa delle sue proprietà.

La scelta di Sony ha quindi un po' il sapore di rivalsa, per un mondo, quello del podcasting, che secondo stime recenti sta lentamente ma inesorabilmente conquistando consensi. E non è certo una novità lo sfruttamento dei download di contenuti protetti da copyright a fini promozionali: emblematico in questo senso il caso di Weird Al, al secolo Al Yankovic, il cui brano-parodia "Don't download this song", distribuito gratuitamente sul suo sito, lo ha fatto recentemente entrare per la prima volta nella sua carriera nella top ten del settimanale dell'industria musicale Billboard.
Categoria: News Informatiche
giovedì, 04 gen 2007 Ore. 22.37

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